Il racconto di Marco
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Verso i SINTI avevo una serie di timori dovuti soprattutto ai preconcetti nei loro confronti, infatti pur non avendo mai avuto nulla a che fare con questa cultura, erano presenti dentro di me una serie di campanelli di allarme che mi dicevano di starne lontano.
5 anni fa ho iniziato a collaborare con una cooperativa come educatore-mediatore, e una delle attività che mi hanno chiesto di svolgere è stata quella di accompagnare una famiglia di SINTI (zingari) all’interno del condominio dove erano stati sistemati. Il mio compito era quello di far sì che fossero limitati al massimo i problemi che avrebbero potuto crearsi con gli altri condomini, i quali avevano i miei stessi pregiudizi nei confronti di queste persone e non c'era ragione di chiedere loro comprensione: gli abitanti della palazzina consideravano queste persone un pericolo e per loro non avrebbero dovuto stare li.
Quando ho iniziato a frequentare questa famiglia abbiamo iniziato a conoscerci e ho scoperto che tanti stereotipi li hanno anche i SINTI nei confronti di noi GAGI (come chiamano chi non fa parte della cultura nomade). Questa conoscenza ci ha aiutati a capire come siamo fatti, alle differenze delle nostre culture e ai limiti dentro ai quali possiamo confrontarci. Siamo arrivati nel tempo a rispettarci, come ci diciamo spesso con il responsabile della famiglia: a confrontarci da “genitore a genitore”, da persone che “si conoscono da tanto tempo”, “da uomo a uomo” e quindi tra persone che si fidano l’una dell’altra.
Ho imparato, frequentando una famiglia che inizialmente mi spaventava senza sapere bene perché, a capire che la causa di questa mia paura era solo il fatto che non la conoscevo e non conoscevo la loro cultura.