Il racconto di Maria Assunta
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Sono sempre stata convinta di una sorta di affinità elettiva sulla base di un comune background culturale come presupposto imprescindibile di una vera e profonda comunicazione.
Dopo aver conosciuto il mio ex-figlio in affido, un adolescente di seconda generazione marocchino, con problemi comportamentali e scolastici mi sono resa conto di quanto mi sbagliassi: mai mi sarei aspettata di costruire un rapporto così vero e significativo con una persona così lontana da me in termini di età e cultura.
Con questa esperienza, che mi ha arricchita sul piano personale e professionale, mi sono resa conto che per una vera e profonda comunicazione sono necessari lavoro e apertura, conoscenza e comprensione; e che quindi le differenze di età o di background culturale non sono un limite ma possono essere superate arrivando alla fine a comunicare in maniera aperta e profonda.